domenica 29 dicembre 2013

Un pensierino natalizio: il bue, l'asinello.... e la propaganda.

Visto che la sbornia natalizia non ci è ancora passata del tutto, mi gusta soffermarmi su un affresco francescano non famosissimo ma che riserva ai curiosi almeno una sorpresa.

Penserete che l'immagine sopra sia una banale Natività di Cristo. E vi sbagliate di grosso: Cristo, per una volta, non c'entra!

La pittura si trova nel ciclo di Montefalco, ameno paese vicino Foligno, autore nel 1452 BENOTIUS FLORENTINUS.

Benozzo Gozzoli, un pittore estroso che secondo il Vasari da Firenze scalava le erte sassose dei colli umbri in cerca di lavoro, interpretò come meglio non si poteva le richieste del suo committente: il priore fra' Jacopo da Montefalco.

Tommaso da Celano, agiografo che tanto piaceva a fra' Jacopo, definì Francesco d'Assisi l'unico vero Alter Christus sceso in terra per la nuova redenzione degli uomini.

Come si poteva rendere bene quest'idea?
Benozzo scelse di puntare sulle analogie tra la nascita di Cristo e quella di Francesco. Francesco non nacque certo in una stalla (!); suo padre Pietro di Bernardone era uno dei più ricchi mercanti di tessuti di Assisi e l'abitazione in cui nacque il figlioletto ce lo dimostra [vedi a lato].

Benozzo ebbe un'idea geniale, oggi diremmo da "Opinion Maker".

Piazzò il bue e l'asinello nella scena; così anche la levatrice che sorregge Francesco appena nato ricordava un po' più da vicino Maria Salome, la levatrice di Cristo. La nascita di Francesco diventava così un doppione della Natività di Cristo.

Cosa c'entrassero un bue e un asino all'interno di un sontuoso palazzo signorile, è proprio una bella domanda!

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