venerdì 15 luglio 2016

Il vescovo e il drago:
una battaglia per immagini
alla chiesa di San Giovanni Profiamma.


Nelle chiese spesso si trovano indizi molto più crudi di certi melensi resoconti agiografici.


È il caso della basilica di san Giovanni Profiamma [1], una chiesetta a nord di Foligno che passa quasi inosservata lungo la strada montana se non fosse per il suo portale, che conserva le tracce di uno scontro cruento tra Paganesimo e Cristianesimo.

Protagonista San Feliciano, il leggendario vescovo di Foligno nato proprio qui, nell'antico abitato di Foro Flaminio.

Sul portale a sinistra è ritratto mentre, ancora giovane, sta per affrontare il temibilissimo drago.


A destra, invece, Feliciano infilza con la sua pastorale appuntita il povero drago, e ne usa il cadavere come scranno, reggendo un cartiglio beffardo: PAX VOBIS [sotto].

Come tutti i nuovi dominatori, il vescovo impone la sua pace armata.
Tutto il portale, risalente al '200, è un manifesto che celebra la forza dell'istituzione cattolica e un monito contro chi indulge ancora nelle superstizioni pagane.

Altro che evangelizzazione pacifica!


Nella sua Vita di san Feliciano martire, padre Jacobilli racconta invece che il vescovo convertì in modo pacifico la popolazione che versava ancora "nella cecità del gentilismo"...

« [...] di subito cominciò ad inferire ne i petti de' suoi concittadini gl'instituti santi della verità christiana [...]

Ebbe però sempre al zelo congiunta la destrezza e la prudenza, necessarissime in quei tempi [...] che la maggior parte degli abitatori di Foro Flaminio erano allora immersi nella cieca adorazione degli Idoli. » [2]


Una storia a lieto fine, quella di san Feliciano?
Pare di sì, almeno da queste parti.

Stessa cosa non si può dire per il caso della vicina Trevi, dove fu necessaria la distruzione di un tempio sacro a Diana per avere ragione dei pagani.

Ma questa è la storia del prossimo post
...




Nota architettonica ---

La chiesa merita una visita anche per la sua scenografica scalinata che culmina nel ciborio, copia di quello perugino di San Prospero.

Bello sì, peccato sia tutto un falso clamoroso dei primi del '900.
Ugo Tarchi, il principe degli architetti neogotici italiani, lo riprodusse in un bozzetto nella sua famosa opera L'arte nell'Umbria e nella Sabina, volume II, L'arte cristiano-romanica
[vedi sopra il confronto]
.

Note bibliografiche ---

[1] L'abitato che era attraversato dalla via Flaminia, fu distrutto dai Longobardi nel 741 d.C., ciò spiega anche la ricostruzione della chiesa secondo le pure linee del Romanico.

Cfr. La basilica di San Giovanni Battista in San Giovanni Profiamma, a cura di Cristina Casciola, Francesco Anselmi, Sergio Anselmi, Foligno 2001, p.16.

[2] Cfr. Ludovico Jacobilli, Vita di san Feliciano martire, vescouo et protettore della città di Foligno, Foligno 1626, p. 24.


Nota all'immagine ---

Sopra, illustrazione tratta dalla Vita di San Feliciano dello Iacobilli, con ritratto del vescovo che regna sulla città di Foligno.

1 commento:

Unknown ha detto...

Bel saggio sintetico e ben illustrato.